Tutto quello che dovreste sapere ma non si dice
Un italiano su tre non ce la fa ad
arrivare a fine mese. Questo ora lo dicono anche l’Istat e la Banca d’Italia.
L’ispezione dei cassonetti della
spazzatura era l’opera di qualche rom isolato, e forse non del tutto in sensi. Da qualche tempo è a Roma
operazione metodica, forse pure organizzata, tre volte al giorno, la mattina,
alla chiusura dei mercati rionali, e al tramonto, di tutti i cassonetti, strada
per strada.
Si moltiplicano, oltre i “compro oro”, le
offerte di prestito. Con beni anche mobili in garanzia, e malleverie estese a
vari gradi di parentela. Principalmente per pagare il mutuo e non perdere la
casa, il capannone, il terreno agricolo.
I “signori delle tessere” (del voto)
ritornano nei quartieri periferici come mediatori delle provvidenze sociali:
dei Comuni, le fondazioni benefiche, le parrocchie.
Il sindaco di Roma Marino dà una social
card cospicua, dai 231 a 404 euro al mese. A queste condizioni:
a) famiglie con un minore e un Isee di
tremila euro o meno, i cui componenti adulti siano senza lavoro e almeno uno lo
abbia perso negli ultimi tre anni;
b) famiglie con reddito da lavoro
inferiore ai 4 mila euro l’anno.
Si penserebbero criteri “ad excludendum”,
piccola trovate populistiche, e invece le domande sono state subito migliaia.
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