Non è stato votato da molti, ma è stato l’eletto
del Quadrilatero, le regioni “rosse”. Un’elaborazione di “Lotta comunista”, sui
dati delle primarie democratiche forniti dalla commissione elettorale del
partito, conferma che la partecipazione alle primarie di dicembre è stata la
più bassa della serie. E che Renzi è il candidato di nemmeno due milioni di
votanti. Ma mostra anche che Renzi ha avuto soprattutto il voto delle regioni
“rosse”.
Nel Quadrilatero, che rappresenta un terzo
abbondante di tutti i partecipanti alle primarie, Renzi ha avuto quasi due
quinti del voto, il 38,2. Come a dire che “tutti” gli elettori di Emilia e
Toscana hanno votato per Renzi. E, in parallelo, che la “vecchia guardia” dei
D’Alema-Bersani è stata rimossa, se non sradicata.
Nelle altre macro-regioni, Triangolo, Nord-Est
(le Venezie), Centro-Sud e Isole, Renzi ha avuto percentualmente meno delle
quote di partecipanti al voto. Solo il Quadrilatero peraltro si è mobilitato per
le primarie: rappresenta il 17,3 per cento dell’elettorato nazionale ed esprime
il 25, 9 per cento, un quarto, dei voti per il Pd, ma la sua incidenza sulle
primarie è stata del 34,6 per cento - e sul voto per Renzi, appunto, del 38,2.
Debole invece la partecipazione al Nord, Triangolo e Nord-Est. Debolissima al
Centro-Sud e nelle isole, comprese dunque le grandi città, Roma, Napoli,
Palermo, Bari.
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