L’ultimo atto di Monti è stato di
aumentare di sette punti le ritenute sulle partite Iva, dal 26 al 33 per cento.
Indipendentemente dal fatturato:
chi guadagna mille e chi guadagna diecimila paga il 33 per cento.
Con le ritenute al 33 per cento,
le partite Iva pagano l’Iva al 2i per cento, e un 12 percento alla Gestione
Separata Inps. Sulla cui gestione non sanno nulla, se non che non ne
ricaveranno nulla. I precari debbono contribuire al risanamento dell’Inps: è un
finto contributo previdenziale, in realtà un’altra tassa.
Tra aziende (comunali,
provinciali, regionali), fondazioni, consorzi, la Pubblica Amministrazione
detiene partecipazioni in 7.712 organismi. Con una spesa – nel 212 – di 22,7
miliardi. Per quote, contributi, ripianamento perdite. Una spesa improduttiva
per oltre la metà: il 64 per cento di questi organismi non erogano servizi
(non, comunque, servizi d’interesse generale), mentre assorbono oltre la metà
della spesa, 12,8 miliardi nel 2012.
Una spending review che abolisse queste “partecipazioni” improduttive e
asociali risolverebbe i problemi di bilancio e dei riduzione del debito: un
risparmio di 13 miliardi costituisce una “manovra” robusta e e dagli effetti
continuativi.
La “partecipazioni” pubbliche
sono il principale snodo del sottogoverno, più delle spese per i consiglieri
regionali e provinciali. Sono per questo spesso concorrenziali nello stesso
ente: sempre nel 2012 si sono contate 40 mila (esattamente:39.997) partecipazioni
pubbliche nei 7.712 organismi censiti. Per il 62,7 per cento in società, il
34,5 in consorzi, e il 2,8 in fondazioni.
domenica 9 marzo 2014
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento