L’Ucraina,
“culla millenaria dell’identità russa e parte dell’impero russo dalla metà del
XVII secolo”, come recitano i manuali, ha poca valuta estera, e quel poco
dipende per due quinti dalle esportazioni verso la Russia. Carbone e grano. Che
sarà difficile collocare altrove.
Le tensioni
politiche a Donetsk, nel bacino minerario del Donbass, dove la popolazione è a
maggioranza russa, è difficile che si concretizzino in una scissione come in
Ucraina. Ma l’impoverimento improvviso, se dovessero cessare le esportazioni di
carbone verso la Russia, non la esclude.
In attesa della secessione, o anche di una semplice confederazione allentata, è certo che i russi del Donbass creeranno comunque problemi a Kiev. Anche se non fossero più sostenuti, e mobilitati, dalle truppe russe in allarme alla frontiera - anche cioè nel caso, improbabile, di un accordo tra Obama e Putin. Ma la Ucraina senza il carbone non sta in piedi - sì, può essere una delle vecchie armate del lavoro, una riserva di manodopera a buon mercato per la generosa Europa.
martedì 25 marzo 2014
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