Cina-Usa- La Cina cresce
negli affari internazionali da un quarto di secolo come gli Usa dopo la guerra
civile, per la capacità di creare ricchezza. Con una differenza non marginale:
la ricchezza americana si è basata a lungo sule risorse minerarie e la spinta
all’Ovest, quella cinese sul commercio internazionale, sulla competitività.
Concilio – L’ecumenismo è stato
singolarmente cieco di fronte all’ortodossia, verso la quale invece il passo
sarebbe stato minimo e facile. Per la comunanza che divide più degli opposti? È
un vecchio principio della scienza politica, canonizzato da Maurice Duverger.,
“I partiti politici”, 1951, e “La VIe République et le régime présidentiel”.
Ma anche per l’antislavismo del papa slavo, per il peculiare sdoppiamento dei
polacchi, che se lo aiutò contro il sovietismo, gli fu d’impedimento
successivamente. Quando Gorbaciov andò ad arrendersi a Roma a dicembre del
1989, concordò la restituzione agli uniati (ortodossi cattolici) ucraini dei
beni che Stalin aveva loro sottratto e trasferito agli ortodossi di Mosca dopo
la guerra, e promise l’apertura di quattro diocesi cattoliche in territorio
russo. Per queste “missioni”, giovani paolo II fece affidamento su vescovi e
sacerdoti polacchi – proprio quelli che il patriarcato di Mosca meno soffre.
Dieci anni dopo Giovanni paolo II estenderà le guerre umanitaria a quella aerea
– guerra senza onore – contro la Serbia. Fu per questo impossibilitato a
recarsi a Sarajevo e a Mosca, come avrebbe voluto. E in Greci, Bosnia e Romania
fu ospite non gradito.
Il pontificato di Giovanni Paolo II si dice anticonciliare per il
motivo che non si dice: che quel papa fu mariano, visceralmente, polemicamente
mariano, mentre la desacralizzazione di Maria era l’obiettivo principale dei
guastatori alla Congar, sotto il segno del’ecumenismo. Il prelato francese si
giustifica scrivendo che il culto mariano avrebbe allontanato protestanti e
ortodossi. In realtà, Congar, con De Lubac e Daniélou (il cardinale, accademico
di Francia, che morirà con una prostituta), o la nouvelle théologie, era in fatto di principio per un
ridimensionamento del ruolo e del culto di Maria. Uno dei temi che più
ricorrono nel “Diario” è la preoccupazione di sminuire il “tentativo
mariologico” di portare la Vergine a Corredentrice e Mediatrice, nel testo “De
Beata Virgine Maria”, che dopo varie vicissitudini costituirà il capitolo ottavo
della “Lumen Gentium”, la “costituzione dogmatica” del 21 novembre 1964. Congar
vuole ripetutamente “una mariologia guarita dal cancro massimalista”.
È su questo testo che Congar delinea la strategia della
guerriglia. Il 22 settembre 1961 scrive: “All’inizio la discussione è molto
dura. Per fortuna Laurentin è coraggioso, misurato e documentato. Apre la
battaglia antimassimalista. Ci diciamo l’un l’altro che non dobbiamo fare
un’opposizione eccessiva,
per non correre il rischio di qualcosa di peggio di quello che vogliamo
evitare. Vi sono, infatti, due dati incontestabili, davanti ai quali non
possiamo far nulla: (1) l’esistenza di testi pontifici e di correnti
mariologiche; (2) l’esistenza di più di 450 richieste di vescovi nei vota. Si può però cercare di
favorire l’elaborazione di un testo relativamente sobrio, facendo modificare qualche
passo che i massimalisti potrebbero utilizzare per cercare di andare ancora più
in là” (Diario I, p. 113).
Curiosamente, fra le tante richieste dei vescovi , Congar cita
quella di mons. Lefebvre, allora arcivescovo di Dakar, che a nome dei vescovi africani, “chiede che si definisca o affermi che la
Beatissima Vergine Maria è mediatrice di tutte le grazie” (Diario I, p. 122).
Un’altra curiosità è che la beatificazione di Pio XII poggia
prevalentemente sul culto mariano. Mentre al Concilio fu il motivo di massimo
rifiuto del suo pontificato. Congar giudica che con Pio XII si era giunti ad un
“massimalismo pericoloso”, di cui trovava molte tracce nello stesso Concilio.
Riuscendo però a evitare che si trasformassero in qualche dogma, lasciando gli
apprezzamenti al campo delle opinioni e della mitologia.
I dogmi mariani esistono ma non se ne parla. Lasciando la figura
di Maria piuttosto all’antropologia e alla sociologia. Lo stesso Paolo VI diede
questo indirizzo, in una “esortazione apostolica” che intitolò “Marialis
Cultus”.
Nucleare
–
Ha introdotto il disordine nelle relazioni internazionali. E sopravvive come un
reperto non nobile, del tipo rifiuti, non smaltibili. Decaduto come strumento
politico dopo le “guerre stellari” di Reagan che costrinsero l’Urss alla resa, sta
lì come un mondo di dinosauri, pericolosi ma screditati. Sono all’improvviso desueti,
e retrospettivamente folli, i concetti che si elaborarono a giustificazione: la
deterrenza, la dissuasione, il containment, il rollback, l’attacco preventivo o first strike.
Ora che è residuale e senza scopo
– un problema, non indifferente, di decommissioning
– manifesta evidente la regressività che ha introdotto nelle relazioni tr i
popoli. L’armamento nucleare è stato incongruente fin dall’inizio. Se non per il
radicamento della potenza Usa nel mondo. Ma inutile nelle guerre americane successive,
tutte o quasi perdute. O, se vinte, non per l’arsenale missilistico-nucleare.
Partitocrazia
–
Il tema di battaglia dei radicali e di Scalfari sarà infine di Berlinguer. Che
ne estese la critica a tutti gli enti economici pubblici, presentati come feudi.
“I
partiti di oggi sono soprattutto macchine di potere e di clientela” disse a un
forum al giornale “La Repubblica” il 28 luglio 1981 che abbiamo avuto l’onore
di editare. Era il tema d battaglia, anni 1950, di Giuseppe Maranini,
costituzionalista e preside dell’istituto fiorentino di Scienze politiche
“Cesare Alfieri”, e lo fu poi della sua “scuola”, Tosi, Spreafico, Sartori, et
al. Maranini era un vecchio liberale, con simpatie per Saragat.
Privacy
– Si
pubblicano subito, per esteso, senza nessuna cautela, ripetutamente, i nomi
degli intercettati, anche abusivamente. E dei loro interlocutori, siano pure
occasionali, il salumiere, la lavandaia. E sempre in un quadro spregiativo, di
accusa e derisione, anche senza colpe o imputazioni. Moltiplicando ove possibile
le foto “rubate”, magari al bagno o in camera da letto, in cucina, a tavola. Si
danno invece solo le iniziali di assassini, grassatori, ladri, delinquenti
comunque acclarati, oppure nomi di fantasia, a loro e anche alle loro compagne
e ai congiunti complici, con l’uso di attenuativi, “supposti”, “presunti”, e
condizionali. È l’epoca dei delinquenti?
Slavofilia –
In Dostoevskij è sinonimo di libertà, degli “umiliati e offesi”. Nel “Diario di
uno scrittore” così la propone: “Essa non vuole invadere né conquistare ma
vuole liberare gli umiliati e offesi, ridare loro una vita nuova per il bene
loro e dell’intera umanità”. Ma sapendo
di essere minoritario, se non solo: “Questa è la mia fede. Non c’è da ridere”.
E: “L’Europa naturalmente non capirà e ci tratterà nuovamente da barbari”.
astolfo@antiit.eu
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