lunedì 24 marzo 2014

Le elezioni antieuropee

La sconfitta socialista in Francia era prevista, ma non la disfatta. E il balzo dei voti dalla sinistra al Front National, oltre che tra gli astenuti. Nel segno dell’antieuropeismo.
C’è un fattore francese nel voto: la singolare incapacità di Hollande, un ometto governato dalle sue donne, Royal e Trierweiler. Che in pochi mesi ha svuotato un grande patrimonio elettorale. I francesi si erano affidati ai socialisti, dopo le brutte esperienze incorse con la destra di Sarkozy. Ma di più pesa la delusione verso ogni politica tradizionale, se non il disinganno: c’è la crisi, e la crisi è imputata all’Europa, al modo come l’Unione Europea si regola, di cui i partiti tradizionali sono ritenuti succubi o complici.
Certificano la delusione il voto per il Front National e le astensioni. Il gollismo che dichiara la  fine del “patto repubblicano”, e cioè la preclusione verso il Front National, il vecchio “arco costituzionale” italiano, ne fa una presa d’atto importante. Testimoniando quanto la delusione si ampia e ormai radicata.

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