sabato 15 marzo 2014

L’Europa non vuole pagare il conto di Obama

Obama fa la (finta) guerra, il conto lo manda all’Europa. C’è un jeu de dupes attorno ai “negoziati” con la Russia sull’Ucraina. Nella quale gli Usa pretendono ritorsioni che l’Europa pagherebbe. Sarà questo il vero nodo da sciogliere dopo il “referendum” domenica sulla Crimea: l’improbabile segretario di Stato Kerry non ha convinto i colleghi europei.
In particolare, cosa curiosa, Kerry non ha convinto il Foreign Office. Che invece è sempre stato finora in prima linea contro la Russia, anche dopo la caduta del sovietismo.
“La prova di una politica è come finisce, non come comincia”, Kissinger burbero aveva ammonito dieci giorni fa un sornione Obama. Che ora ha pronta la fine. Il conto è enorme degli interessi europei a rischio per non si sa bene che cosa – a Londra, a Forte dei marmi, in Svizzera naturalmente, e nella Germania tutta, dall’ex cancelliere Schröder in giù. Mentre l’integrità territoriale dell’Ucraina non è (formalmente) minacciata. E a Kiev c’è un regime di non si sa chi per non si sa che cosa.

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