La Polonia
chiede la mobilitazione della Nato contro la Russia. Bisogna voler bene alla
Polonia, per molti motivi, ma perché indurre sempre la catastrofe?
Il sindaco
Marino candida Rodotà all’Acea. E perché non all’Atac, alla spazzatura, al
dopolavoro costituzionale? Rodotà for President, suona bene.
Carlo Rossella,
presidente di Medusa, che ha prodotto e distribuisce “La grande bellezza”, non
perde minuto dopo l’Oscar per dire il film un ingrandimento di Dagospia e la rubrica
“Cafonal”. Con imbarazzo, s’immagina, di Roberto D’Agostino, editor
intelligente.
O l’anti-campagna
di Rossella è un altro trucco di Berlusconi - “parlatene male, ma parlatene”?
Diavolo d’un Berlusconi, s’infila dappertutto.
Ma perché
spendere per questo? Quello delle olgettine è proprio un vizio.
Infaticabile, l’onorevole Anzaldi, che rappresenta il Pd nella commissione Rai, protesta con la Rai e minaccia interrogazioni. Virginia Raffaele ha fatto a “Ballarò” l’imitazione di Maria Elena Boschi, ministra Pd, e questo non sta bene: è anticostituzionale, dice l’onorevole. Virginia può fare, come ha fatto, solo l’imitazione di Berlusconi, Carfagna, Pascale, la fidanzatina di Berlusconi, e il cagnetto della fidanzatina di Berlusconi.
Sorrentino
(in quanto regista della “Grande bellezza”, tributo a Roma), dopo Muti: la
cittadinanza onoraria di Roma trova sempre la destra reticente, cioè contraria.
L’incapacità culturale è un fatto e non un’opinione – l’incapacità politica
cioè: la destra si regge in Italia solo per Berlusconi.
Nel caso di
Muti le reticenze furono specialmente gravi, perché la sua chiamata a Roma fu
il solo titolo di merito dei cinque anni di Alemanno, l’unico sindaco di destra
di Roma. Sconfitto su Muti, Alemanno boccia Sorrentino.
Marco
Demarco dà lezioni di sinistra a Vendola sul “Corriere della sera”. Il mondo si
capovolge?
Fa gli
ascolti della serata “La grande bellezza” su Canale 5. Numeri non eccezionali, per la verità, ma il
segretario della commissione parlamentare per la Rai, il Pd Anzaldi, è furente:
“I telespettatori si sarebbero attesi di vedere il film premio Oscar sul
servizio pubblico”. Tutto pur di non ammettere che il film è stato prodotto da
Berlusconi, prima che mostrato.
La ministra
Maria Elena Boschi proclama: “I sottosegretari indagati restano al governo”.
Quelli del suo partito, il Pd. Il giorno dopo che ha costretto un
sottosegretario a dimettersi per motivi di opportunità, non indagato, solo accusato
da personaggi squalificati. Non del suo partito, del partito della ministra.
La vecchia
casta non si riteneva coperta dall’impunità.
O la bella
e prosperosa Boschi è provocante anche al governo, non solo a “Ballarò”? Non
passerà per sciacallo? Sembra che gli incisivi le si allunghino, a forza di
sorridere.
Particolarmente
odioso il raffronto tra De Basso de Caro, accusatore della ex berlusconiana De
Girolamo, e la stessa De Girolamo. Questa, non indagata, fu costretta a
dimettersi da Pd. De Basso de Caro, l’accusatore Pd, è indagato, ma lui è al
governo con diritto.
Non si può
dire “mafia dei giudici” perché è dominio di Berlusconi, ma come chiamarla?
“L’Europa
impari a non aver paura”, Bernard Henri Lévy incita: fa senso vedere un vecchio
“nuovo filosofo” alla testa di ogni guerra “umanitaria” di aggressione. Che ora
vuole l’Europa in guerra contro la Russia, nientedimeno. A tanto arriva il
gigionismo?
D’Annunzio
rischiava, era presente fisicamente, questo Lévy incita al coperto dei giornali,
remunerato.
Hanno
un’Aula Magna anche i servizi segreti, Aisi. Ci terranno i concerti? Le
riunioni plenarie?
A viso
scoperto?
È vero che
tutti hanno da qualche temo Aule Magne, e ci tengono ogni anno Inaugurazioni e
Prolusioni. Le Aule Magne hanno sostituito le Eccellenze. Sono più evocative?
È di
Vicenza, ma a quindici anni parla tedesco, ascolta Wagner, corrisponde con
Angela Merkel, ha un fidanzatino tedesco, dei tedeschi apprezza “l’ordine
mentale, il rigore, e la capacità di fare i conti con la storia”, cosi pensa,
essendo anche Alfiere d’Italia per aver pubblicato tre libri. Si appresta il
nuovo Italiano?
Umberto
Cottarello, “anima della Leopolda” – una delle tante per la verità, c’è anche
Pif, etc. – e quindi dell’avvento di Renzi, è lo sceneggiatore della “Grande
Bellezza”, che Berlusconi ha prodotto. L’arte unisce – prima o dopo i soldi?
“La Grande
bellezza” è piaciuto indistintamente dovunque è stato proiettato, in Gran
Bretagna, negli Usa, in Spagna. In Italia a metà. I commenti a mymovies non
vanno oltre il 3 (su 5): chi scrive è (giustamente) di sinistra e non può
apprezzare. Berlusconi obstat, un
arricchito: la divisione ancora c’è, tra parvenus
e buoni borghesi.
Nessun commento:
Posta un commento