L’Italia è “l’ultima (Eurobarometro 270
– European culture and values) nell’accesso e nell’uso delle risorse digitali”,
informa Antonio Preiti sul “Corriere della sera-Roma”: “È superata da Lituania,
Polonia, Slovenia, Cipro, Slovacchia”.
“L'Italia è in ultima posizione
fra i 24 Paesi Ocse per competenze linguistiche e
matematiche” – agenzie..
“Il nostro paese si colloca all’ultimo posto tra i 24 paesi Ocse nella graduatoria
delle competenze alfabetiche” (Radio 24.Il Sole 24 Ore). “Altro che competenze
digitali, in Italia mancano le basi: non sappiamo più né leggere né scrivere.
Il nostro Paese si colloca infatti all'ultimo posto tra i 24 paesi dell'Ocse
nella graduatoria delle competenze alfabetiche”.
“Ultimi sono gli italiani dietro Spagna e Francia (penultima e terzultima),
e ben distanti da Giappone e Finlandia che guidano la classifica internazionale
insieme ai Paesi del Nord Europa”. Chissà come sanno leggere i finlandesi. E i
giapponesi?
Secondo l’ex ministro Tullio De Mauro, che ama questo genere di rilevazioni, due indagini internazionali, nel 2000 e nel 2006, che proponevano “questionari di cinque livelli di difficoltà”, hanno mostrato che in Italia “solo il 29 per cento riesce a inoltrarsi nella lettura superando il secondo questionario, e a rispondere bene al terzo, quarto e quinto questionario”. Il 71 per cento non ce la fa, sta al di sotto della soglia “per orientarsi e risolvere situazioni complesse e problemi della vita sociale quotidiana”.
Oltre
che ignoranti, imbecilli.
Le
forze dell’ordine arrestano un Di Pasquale, “accusato della morte di una
guardia giurata”. L’uomo è in realtà condannato per l’assassinio della guarda
giurata, che non è morta per caso. Ma di colpevole ormai c’è solo Berlusconi.
“Pioggia,
vento e fulmini in tutto il Lazio”, titoli del 21 gennaio 2014
Roma
non è vivibile. Roma sporca, caotica e insicura. La caduta di una capitale
senza governo.
Un
qualsiasi articolo, un qualsiasi giorno, di Paolo Conti, o di Rizzo &
Stella, sul “Corriere della sera”. Ogni romano produce 660 kg. di rifiuti, 113
più di Napoli. E di Milano? E non saranno più puzzolenti, come si diceva in
guerra in Francia della cacca dei tedeschi?
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