La professoressa Cristina Wis, che
insegna all’università “L’Orientale” di Napoli, studia la mitologia germanica
nell’“Inferno” di Dante. Nel presupposto che Dante sia tedesco e non italiano,
probabilmente. In questo quadro dell’alles
deutsch, tutto il meglio naturalmente, chiede a Sergio Romano se è vero che
“un ufficiale tedesco” decise di non bombardare Roma nel 1943 “poiché negli
archivi della Capitale erano conservati dei documenti che provavano l’origine
germanica delle genti romane”.
L’ex ambasciatore si dice scettico,
ma chiede lumi a Lutz Klinkhammer, responsabile delle ricerche di Storia
contemporanea all’Istituto storico tedesco di Roma. Klinkhammer, che è
storico di prim’ordine, con all’attivo tra l’altro “L’occupazione tedesca in Italia
1943-1935”, di cui è il miglior specialista, dice improbabile che un ufficiale
qualsiasi possa avere ordinato alcunché, ma aggiunge: qualche documento
d’archivio fu distrutto inconsapevolmente. Specifica che si trattava di “carte
della cancelleria angioina”, roba francese dunque, non hohentaufeniana,
tedesca. Però, non si sa mai.
Sembra una storia di “Gentile
Germania”, del vostro Leuzzi. Dei tedeschi che non sanno chi sono ma vogliono –
volevano - essere greci, tibetani, e ariani. E cioè al contrario, dire,
provare, da veri storici e filologi quali sono, che gli ariani, i tibetani e i
greci erano tedeschi. Così ora i romani?
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