Fisco, appalti, abusi (48)
Il Comune di
Roma vuole aumentare gli “investimenti” da 500 a 800 milioni, e cerca la
differenza , scrive “la Repubblica;” “con un aumento esponenziale delle multe”.
Le multe stradali. Il cui importo minimo è di 50 euro. Il Comune non conosce il
valore dei soldi: la corruzione comincia da qui.
Per l’“aumento
esponenziale” delle multe il Comune di Roma intende “mobilitare” i Vigili
urbani. Che altrimenti non si vedono sulle strade – si vedono solo quando fanno
le multe. E perché deve “mobilitarli”, nell’orario di lavoro che altro fanno?
Roma è la città
col più alto coefficiente al mondo di auto per abitante. Un mezzo privato è
necessario per ogni spostamento, perché il trasporto pubico è insufficiente e
erratico. Nel 2012 i romani hanno pagato 280 milioni in multe stradali. Ma ne
avrebbero dovuto pagare un miliardo e dieci milioni. Il servizio pubblico non
si migliora, come sarebbe semplice, per fare più multe? A Roma il
trasporto pubblico difficilmente esiste, in alcune tratte, in alcuni giorni e
ore. Il tram 8, che movimenta 200-300 mila persona al giorno, è stato fermo per
due giorni perché la società del gas doveva scavare una buca sul percorso. Una
buca di un metro q. circa. Attorno al quale si sono indaffarati una decina
d’operai. Perlopiù in pausa sigaretta. L’allato è sacro. L’appalto deve durare
a lungo perché deve costare di più.
“Se dovessimo
dare la simulazione delle pensioni dei parasubordinati rischieremmo un
sommovimento sociale”, ha lamentato Antonio Mastrapasqua prima delle
dimissioni. Il presidente dell’Inps cioè: i pochi - ma sono sempre molti -
soldi pagati in contributi dai precari finiscono nel nulla, l’Inps non è in
grado di gestirli.
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