L’Italia
ha il governo più “espansivo” da sei anni a questa parte. Ma lo spread continua
a diminuire. E dunque, quando Tremonti effettuava i “tagli lineari”, ingiusti ma effettivi, perché
era tre volte tanto? Il mercato? No, c’è stato un violentissimo attacco all’Italia
– non all’euro, all’Italia: molte banche, oltre i fondi speculativi, si sono
arricchite ricomprandosi a termine Btp svalutati con rendimenti da capogiro. L’Italia
è in recessione, la peggiore della sua storia, ma non importa.
È la riprova della gravità della crisi imposta all’Italia,
dell’attacco speculativo contro l’Italia. Complici paesi europei come la
Germania e la Francia. Si è detta la crisi dello spread la crisi dell’euro, e invece no,
era un attacco al debito nazionale italiano. “Concertato” come lo è sempre la
speculazione, cioè cumulativa: il mercato è una guerra per bande, addosso al
debole.
Nel
2003, con lo stesso Tremonti, lo spread
era a 40 punti base, niente.
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