lunedì 7 aprile 2014

Fu guerra all’Italia

L’Italia ha il governo più “espansivo” da sei anni a questa parte. Ma lo spread continua a diminuire. E dunque, quando Tremonti effettuava i “tagli lineari”, ingiusti ma effettivi, perché era tre volte tanto? Il mercato? No, c’è stato un violentissimo attacco all’Italia – non all’euro, all’Italia: molte banche, oltre i fondi speculativi, si sono arricchite ricomprandosi a termine Btp svalutati con rendimenti da capogiro. L’Italia è in recessione, la peggiore della sua storia, ma non importa.
È la riprova della gravità della crisi imposta all’Italia, dell’attacco speculativo contro l’Italia. Complici paesi europei come la Germania e la Francia. Si è detta la crisi dello spread la crisi dell’euro, e invece no, era un attacco al debito nazionale italiano. “Concertato” come lo è sempre la speculazione, cioè cumulativa: il mercato è una guerra per bande, addosso al debole.
Nel 2003, con lo stesso Tremonti, lo spread era a 40 punti base, niente.

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