sabato 5 aprile 2014

La Germania s’indebita, la Bce compra

La Germania vuole un’iniezione di liquidità. Non più attraverso le banche, ma direttamente sulle finanze statali, con “almeno” un miliardo. Non lo dice, contrasta col rigore fiscale, ma se lo fa dire da Draghi.
È per questo che Draghi scopre la deflazione – solo ora, dopo due anni. Un fenomeno agli occhi di tutti: le vendite si contraggono, i prezzi ristagnano e anzi diminuiscono. Nel 2013 la Bce stimò l’inflazione all’1,5 per cento mentre era allo 0,7, cioè in calo per tutto il paniere eccetto gli alimentari freschi. Quest’anno all’1 per cento, mentre sarà dello 0,3-0,4 per cento. Non sono errori, le basi statistiche e gli organi rilevatori sono sempre uno, Eurostat.
Ma era l’ordine della Bundesbank: combattere l’inflazione, fare finta di. E quindi strizzare il credito e i bilanci.
Ora la Germania ha bisogno di liquidità, e le parole d’ordine s’invertono: non c’è più l’inflazione, c’è la deflazione. Le esportazioni non bastano a Berlino. E la disoccupazione mascherata da mini-job, 7-8 milioni, non tutte donne, benché a 400 euro al mese, costa caro alle casse pubbliche.
Il debito tedesco è per questo già di gran lungo il più alto dell’eurozona. Gli acquisti di Draghi consentiranno di calmierarne il costo. 

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