Matrimonio gay,
fecondazione eterologa, utero in affitto, si moltiplicano le sentenze contro la
legge. Si può convenire nel merito, ma bisogna prenderne atto: il giudice
italiano agisce, può agire, di testa propria, anche contro la legge. Lo stesso arbitrio si
rileva va nel caso di Berlusconi: condannato per evasione fiscale, che è reato
non minore e anche odioso, ma poi a una pena per modo di dire, 160 ore si
assistenza agli anziani – importante era toglierli i diritti politici.
Si fantasticava il giudice,
ai tempi ancora di Sciascia, pensoso sulle sentenze che doveva pronunciare, che
sempre sono per qualche verso ingiuste. Poi è prevalso il sindacalismo
giudiziario, per cui il giudice si vuole umile servitore della legge – un funzionario,
un travet, anche se si paga come il presidente
della Repubblica e più. La realtà vede dei diecimila giudici la stragrande
maggioranza slegata da ogni freno, nonché dalla stessa legalità.
Il quadro è agli
occhi di tutti, questa giustizia non si nasconde. I giudici comandati, negli
enti locali, al governo, nel sottogoverno, in organismi che magari si creano ad
hoc, per carriere e prebende. I giudici politici, di sacrestia o di cellula: Ii
giudici in politica: sindaci, assessori, parlamentari, ministri. I giudici negli
organismi rappresentativi, di categoria, istituzionali, costituzionali, di
garanzia. Tutti insindacabili, e ora anche avulsi dalla legge.
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