lunedì 14 aprile 2014

Libertà di contrabbando a Strasburgo

La decisione si approssima sulla tracciabilità dei prodotti, specie quelli alimentari, e l’Italia si trova a Strasburgo a fare da cavaliere solitario a favore. Non decide la qualità della battaglia, anzi la giustezza. Che è giusto che si riconosca l’origine del prodotto, specie se agricoli, per almeno tre motivi: dare un orientamento al consumatore, garantire il marchio e i relativi investimenti, riconoscere la qualità. Non si può dare l’attributo di parmigiano, o similare, a un formaggio che non ha le stesse garanzie di qualità. Sembrerebbe una conclusione solo ovvia, e invece ‘Europa adotterà a Strasburgo l’opposto: la libertà di contrabbandare.
La decisione non sarà in questa forma esplicita. L’Ue riconoscerà il diritto al “made in”. Ma lo adulterà, non escludendo le contraffazioni. La Germania lo vuole, con l’Olanda, gli Scandinavi e i Baltici. Mentre la Spagna, il Portogallo e gli altri mediterranei, che condividono l’interesse dell’Italia, si adeguano perché questa è la loro politica, non contraddire la Germania – l’Est Europa non conta.
La libertà di contraffazione, specie nell’alimentare, è voluta dai colossi commerciali del Centro-Nord, francesi inclusi. 

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