Uno legge Bini Smaghi, che pure è
stato e si vuole europeista, e ci resta male, malissimo. Forse per la
deformazione del banchiere, dà una versione della crisi finanziaria dell’Italia
che più antieuropeista non si può. Piena di pregiudizi e ultimatum. Che però
lui non capisce.
O forse il difetto è nel suo “visto
dall’estero”. Vista dall’estero, l’ex banchiere della Bce dice convinto, la
crisi dell’Italia è tutta colpa dell’Italia – dopo aver descritto le incredibili
manovre della Bce che scatenarono la speculazione contro il titoli del debito
italiano. E Bini Saghi non è il peggiore. Insomma, è stato pur membro del
direttivo della Bce, presidente della Sace, ora pare sia un boiardo di Stato,
dovrebbe essere uno che se ne intende. Lui come gli altri italiani che ci
guardano dall’estero. E invece.
Si prendano i corrispondenti in
Germania. Non sappiamo mai nulla di quanto accade in Germania, che ogni giorno
è piena di cose. Non abbiamo mai saputo che avesse tutte le banche in crisi,
tre o quattro al fallimento, e le abbia salvate coi soldi della Bce e nostri.
Cose su cui Francoforte e Berlino non hanno taciuto, al contrario, hanno fatto
grande rumore, l’opinione è libera in Germania. Solo sappiamo che Merkel accusa
l’Italia (non lei, naturalmente: Weidmann, Schaüble, Stark), e che Merkel ha ragione.
Per non parlare di quelli di
Bruxelles, che ormai saranno alcune centinaia. Ma sembrano quegli espatriati
che odiano il paese d’origine. Ogni giorno sbrodolate a questo o quel minuto
funzionario dei trentamila di Bruxelles, purché dica male dell’Italia, la prima
sciocchezza che gli viene in mente. A volte se li inventano, pur di dire che
l’Italia è merda.
Adesso ci raccontano pure che la
Grecia e la Spagna stanno meglio dell’Italia… Povera Grecia! Ma come si fa?
Forse non sono piccoli quisling, forse hanno bisogno d’imparare la geografia.
La cosa peggiore è che ci fanno
odiare l’Europa.
La Grecia ha una disoccupazione
al 27 per cento, in aumento, e i consumi in calo. La folla alla prima asta è
stata un omaggio del mercato alla fata benefica Angela Merkel, alla sua presa
di possesso magnanima del Partenone – remunerandosi peraltro a un comodo 5 per
cento. Se crescesse a un patto annuo del 4 per cento, la Grecia ci metterebbe
vent’anni per tornare ai livelli pre-crisi - cioè non ci tornerà mai.
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