giovedì 10 aprile 2014

Ma che ci raccontano?

Uno legge Bini Smaghi, che pure è stato e si vuole europeista, e ci resta male, malissimo. Forse per la deformazione del banchiere, dà una versione della crisi finanziaria dell’Italia che più antieuropeista non si può. Piena di pregiudizi e ultimatum. Che però lui non capisce.
O forse il difetto è nel suo “visto dall’estero”. Vista dall’estero, l’ex banchiere della Bce dice convinto, la crisi dell’Italia è tutta colpa dell’Italia – dopo aver descritto le incredibili manovre della Bce che scatenarono la speculazione contro il titoli del debito italiano. E Bini Saghi non è il peggiore. Insomma, è stato pur membro del direttivo della Bce, presidente della Sace, ora pare sia un boiardo di Stato, dovrebbe essere uno che se ne intende. Lui come gli altri italiani che ci guardano dall’estero. E invece.
Si prendano i corrispondenti in Germania. Non sappiamo mai nulla di quanto accade in Germania, che ogni giorno è piena di cose. Non abbiamo mai saputo che avesse tutte le banche in crisi, tre o quattro al fallimento, e le abbia salvate coi soldi della Bce e nostri. Cose su cui Francoforte e Berlino non hanno taciuto, al contrario, hanno fatto grande rumore, l’opinione è libera in Germania. Solo sappiamo che Merkel accusa l’Italia (non lei, naturalmente: Weidmann, Schaüble, Stark), e che Merkel ha ragione.
Per non parlare di quelli di Bruxelles, che ormai saranno alcune centinaia. Ma sembrano quegli espatriati che odiano il paese d’origine. Ogni giorno sbrodolate a questo o quel minuto funzionario dei trentamila di Bruxelles, purché dica male dell’Italia, la prima sciocchezza che gli viene in mente. A volte se li inventano, pur di dire che l’Italia è merda.
Adesso ci raccontano pure che la Grecia e la Spagna stanno meglio dell’Italia… Povera Grecia! Ma come si fa? Forse non sono piccoli quisling, forse hanno bisogno d’imparare la geografia.
La cosa peggiore è che ci fanno odiare l’Europa.
La Grecia ha una disoccupazione al 27 per cento, in aumento, e i consumi in calo. La folla alla prima asta è stata un omaggio del mercato alla fata benefica Angela Merkel, alla sua presa di possesso magnanima del Partenone – remunerandosi peraltro a un comodo 5 per cento. Se crescesse a un patto annuo del 4 per cento, la Grecia ci metterebbe vent’anni per tornare ai livelli pre-crisi - cioè non ci tornerà mai.

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