Il “Montanelli
segreto” della pubblicità è una modesta prosa coloniale, di brani sconnessi. Di
un letterato ventisettenne che cerca in
Africa - volontario per un anno e mezzo nella guerra all’Etiopia, tenente
di complemento al comando di una compagnia - la sua “coscienza d’uomo”. E la
trova nel ribrezzo per il materiale umano che comanda, gli ascari. Di cui non
sa nemmeno che sono eritrei che volentieri si battono pagati contro i nemici di
sempre tigrini e scioani. Già cinico, dietro la compassione per la morte del
vecchio sciumbasci, il suo capo ascaro, o la malattia del suo goitana,
il comandante del battaglione: “Questa abitudine al padreternismo è il vero
maldafrica”. Ma goitana lui stesso, dio in terra per i suoi mercenari. E per la “moglie” morganatica - la quale, va detto, al lettore non si dice, aveva dodici anni. Il “Montanelli
segreto” della stessa pubblicità non si nasconde, non ancora - non ha bisogno
di dissimulare.
Una
raccolta sconnessa di testi vari, compreso l’inno alle “Camicie nere” in Africa.
Con le contemporanee lettere ai familiari, di nessun interesse. E le foto-album
del vecchio coloniale – la fotografia ha colpe sicure, con l’antropologia, nella
squalifica del negro: gli stessi soggetti, meglio illuminati, farebbero oggi la
gloria dell’Africa, ridicolizzando il gruesco goitana Montanelli a
fronte della sua schiava eritrea.
Una introduzione confidata a Del Boca, peraltro, “ammazza” il libro prima ancora della lettura. La memoria grata del giovin signore in colonia ha occupato Montanelli, testimonia Del Boca, fin negli ultimi anni, dopo la sua ultima riconversione a sinistra. Montanelli non ebbe dunque altra storia migliore, ma non l’ha capita.
Indro
Montanelli, XX Battaglione Eritreo, Rizzoli, pp 232 € 20
Una introduzione confidata a Del Boca, peraltro, “ammazza” il libro prima ancora della lettura. La memoria grata del giovin signore in colonia ha occupato Montanelli, testimonia Del Boca, fin negli ultimi anni, dopo la sua ultima riconversione a sinistra. Montanelli non ebbe dunque altra storia migliore, ma non l’ha capita.
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