“La
legge n. 94 del 2009 punisce chi si avvale di un minore di 14 anni per chiedere
l’elemosina: è una legge decisamente contro la cultura”, lamenta su “La Lettura”
l’etnografo Adriano Favole. E non può essere errore di stampa.
Il
trattamento economico annuale del primo presidente della Corte di Cassazione è
cresciuto nei cinque anni, informa Rizzo, da 274 mila euro a 311.658,53.
È
una volta e mezza l’appannaggio del presidente della Repubblica. Sul quale, peraltro,
lo Stato non versa contributi.
Moratti
lamenta che l’Inter in 33 partire non ha avuto un rigore. E, oh, sabato, alla
prima partita utile, l’ha avuto.
È
“guerra” a Roma tra il sindaco Marino, che vuole i rifiuti della città
commissariati, “come a Napoli”, e il presidente della Regione Lazio Zingaretti,
che la situazione dice sotto controllo. Entrambi del Pd. Saranno di correnti
opposte? Dei rifiuti?
A
Trastevere invece, sempre a Roma, l’ex minisindaco del municipio Corsetti,
sempre Pd, chiede l’esercito. Contro gli ubriachi.
Mussolini
i “ladroni” di Trastevere li aveva deportati. Murandone magazzini e rifugi per
impedirne il ritorno. Ma gli aveva costruito alloggi popolari d’autore, oggi
complessi modello a Monteverde e Donna Olimpia.
Grillo
vuole Renzi al 41 bis, in quanto “figlioccio di Gelli”. Ma non è il solito
Grillo scandaloso: Renzi era figlio di Gelli anche per Zagrebelsky.
Le
due più importanti società di cacciatori di teste e nessun candidato per le
aziende pubbliche? Questa è una rivoluzione – questo, sì, che fa tremare il
potere. In tempi poi di crisi. Roberto Mania ne è sicuro, su “Repubblica”
venerdì: Colao (Vodafone), Guerra (Luxottica), Simonelli (General Electric)
hanno rifiutato l’Eni o l’Enel. In lizza solo gli eterni riciclati della
politica, Caio, Gubitosi, Arcuri, Bernabè.
A metà dicembre i vigili di Roma,
per non dover lavorare, chiedono ai cittadini di segnalare via twitter le
infrazioni da multare. In due mesi, a metà febbraio, ne hanno ricevute 3.688, e
hanno spiccato poco meno di 5600 multe. Una città di sbirri?
I denuncianti sono cittadini a passeggio,
anche senza cane: bisogna colpire chi lavora.
Trionfano sul “Corriere della
sera” Veltroni e Berlinguer al cinema: “Quando c’era Berlinguer”, Renato Franco
lo dice “il film più visto del week-end dopo il blockbuster americano «Captain
America»”. Lo hanno visto 20 mila spettatori, forse 25 mila spettatori –
“Captain America” 400 mila.
Dice Franco: “Quando
c’era Berlinguer” si proiettava in 74 sale, “Captain America” in 783. Cioè:
“Quando c’era Berlinguer” ha avuto 42
spettatori in media a proiezione.
“Multano le auto in seconda fila
e non toccano gli spacciatori”, lamenta il regista Daniele Lucchetti dei vigili
urbani romani a Trastevere. Vero. Non multano nemmeno le macchine in prima
fila, in divieto di sosta: sono degli esercenti, di cui i vigili sono
clienti, gratis.
La “gestione separata” dell’Inps,
quella che raccoglie i contributi dei lavoratori atipici, ha un attivo di 8
miliardi, non eroga niente, ed erogherà poco e niente ai parasubordinati a 67
anni. Il fondo dei dipendenti pubblici registra un passivo di 8 miliardi. Un
“contratto di solidarietà”? Di chi non a chi ha: bisogna finirla coi privilegi dei
precari.
A chi vuole somigliare Tel Aviv, città
di mare, mediterranea? A Berlino. Poi dice che gli ebrei non sono tedeschi.
Il giudice Grasso, già capo dell’Antimafia,
ora presidente del Senato, lancia un avvertimento a Renzi, il capo del suo
partito: “non si sa” se avrai abbastanza voti al Senato sul Senato. Esplicito e
breve, come fa un capomafia. L’antimafia è contagiosa.
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