Renzi
vuole ridurre le vacanze ai giudici, che si fanno ogni anno dai 45 ai 60 giorni
lavorativi, da due a tre mesi. E tagliargli gli stipendi. Che possono arrivare
fino a 600 mila euro – più i fringe benefits: auto con scorta, e ufficio di
segreteria. Un avviso di reato per Renzi no? A sua garanzia, naturalmente.
Prendono
600 mila euro e rotti molti giudici costituzionali, che si nominano presidenti
della Corte a turno, per pochi mesi prima di andare in pensione. La Corte
Costituzionale fu quella che a dicembre dichiarò costituzionale il blocco delle
retribuzioni dei dipendenti pubblici, eccetto quella dei giudici.
Non
c’è solo la Corte Costituzionale, c’è pure il Csm. Che si certifica una
pacchia: un dozzina di giornate di lavoro al mese (generalmente sedute con
caffè per discussioni generiche), per 2.700 euro di giornata di “lavoro”. Senza
vergogna.
Tutte le informazioni
false su Dell’Utri “latitante” sono state date ai giornalisti dalla Procura generale
di Palermo.
All’asta per le frequenze tv nessuno
concorre - giusto Cairo Communication per alcune sue tv locali. L’assegnazione
secondo il beauty contest aveva molti pretendenti e avrebbe dato al Tesoro un
sostanziosa entrata, ma Passera la bloccò. Per farsi una carriera politica
contro Berlusconi
Il tg Rai-Toscana riesce a commemorare
Teresa Mattei senza dire una parola del suo ruolo nell’assassinio di Gentile,
di cui invece sono piene le cronache per i settant’anni della morte. Di allieva
prediletta che ne indicò gli spostamenti all’assassino, il suo fidanzato dell’epoca.
Franco Camarlinghi ricorda che quando
Mughini andò a Firenze, a riaprire il caso Gentile, l’assassinio di Gentile, e si
consultò con lui, lui disse che il delitto “non aveva né babbo né mamma”. Ora ricorda, ma come un fatto ordinario: “Mi
trovai assediato dalle proteste di parti importanti del partito”, il Pci, “non
pubbliche, ma riservate e pressanti”. Non era un mondo fa, era il 1981.
Bonaiuti dopo Sacconi – Cicchitto pazienza,
è sempre stato impaziente, s’era messo pure nella P 2. Che tanti socialisti
ambiscano a finire alfaniani, fa senso. Alfaniani?
Roberto E. Bagnoli simula su “Corriere Economia”
il rendimento delle pensioni contributive: “Cento euro al mese in un fondo
pensione ne danno 418 al ventenne che versa fino a 67 anni. La stessa cifra
rivalutata col contributivo ne vale 155”. Agghiacciante.
Il rendimento del contributivo si
aggancia non all’investimento del contributo ma alla dinamica dell’economia
nazionale nel quiquennio-decennio precedente. La recessione non solo condanna
il giovane oggi, lo condanna per sempre.
“La Bicamerale fu fatta saltare nel 1998
sulla divisione della carriera dei giudici”, afferma D’Alema, che era
presidente del consiglio e l’aveva voluta. Ma prima non ce lo ha detto. Aveva
paura? Sì.
Bini Smaghi, che fu membro del direttivo
Bce, nominato da Tremonti, quando l’Italia fu jugulata, dice che non è vero che
all’Italia sia stato imposto il taglio del debito ogni anno, a partire dal
prossimo, di 50 miliardi: “Il fiscal compact richiede una riduzione del debito
di circa lo 3,5% l’anno, rispetto al pil”, precisa alla “Nazione”. Cioè di 50
miliardi esatti.
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