“In caso di” era la
formula che la Ford imponeva alla Fiat se si voleva vendere: una società congiunta
al 49 per cento l’uno, con un 2 per cento all’Avvocato Agnelli che passava alla
Ford “in caso di” – l’Avvocato per scongiuro non ne fece nulla. La formula è
alla basa della moltiplicazione delle adesioni ad Alfano. Che non h politica,
non ha strategia e non ha i voti, ma raccoglie tanti ex berlusconiani che non
sa più dove metterli. Di chi non vene più candidato da Berlusconi, o comunque
si predispone una fine eroica – il modello è Montanelli: vivere una vita a
spese di Berlusconi, e alla fine insolentirlo, non sia mai che Dio sia
antiberlusconiano, anche lui. Tra l’altro, si evita l’obbligo di gratitudine.
Il problema però con
Ncd è che è un partito. Non più il vecchio Pci, le cui masse hanno votato
chiunque il partito proponesse, compreso Di Pietro, che si proclamava invece
fascista, cioè no, missino. Ncd è un partito senza voti. Come Casini con cui si
è fuso. Doveva prenderli in Lombardia con Formigoni, e in Sicilia con Alfano.
Ma Formigoni se la passa peggio, se possibile, di Berlusconi. E anche la Sicilia
è in qualche modo problematica: liberandosi degli ex Dc, quasi tutti indagati
(casiniani, lombardiani, cuffariani), Berlusconi potrebbe riprendersi i suoi
voti. Sugli alfaniani, ora alleati del partito, i giudici hanno finora chiuso
un occhio. Ma non sempre Ncd sarà col Pd: Alfano dovrà rinunciare ai portatori
di voti.
La sola soluzione per
gli alfaniani, gli adepti cioè del nulla, è che Berlusconi in qualche modo finisca.
N carcere, come vorrebbero le sue giudici. O per un colpo, come auspicano i democristiani,.Non
da ora, da un ventennio e più, da buoni fedeli. .
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