venerdì 30 maggio 2014

Il complotto all’Europarlamento, novembre 2011

Prima che a Grillo l’altro ieri a Bruxelles, Nigel Farage il “complotto” lo aveva denunciato al Parlamento Europeo il 16 novembre 2011. Alla presenza di Barroso e Van Rompuy, che facevano finta di compulsare carte, e di Jean-Claude Juncker e Olli Rehn che guardavano fissi davanti, meno espressivi di un sarcofago etrusco -  mentre il capogruppo Pse, Martin Schulz, ghignava con ampi gesti di sufficienza:
“Eccoci al bordo di un disastro finanziario e sociale, in sala oggi abbiamo i quattro uomini che sono supposti esserne i colpevoli, e tuttavia abbiamo ascoltato i discorsi più piatti, più tenocratici, che a me sia capitato di ascoltare.
“Siete tutti sulla negativa. Da ogni punto di vista l’euro è un fallimento. E chi esattamente è il responsabile, chi è in carica di tutti voi? La risposta è nessuno di voi, perché nessuno di voi è stato eletto; nessuno di voi ha nessuna legittimazione democratica per i ruoli che detiene in questa crisi.
“In questo vuoto s’è introdotta, seppure riluttante, Angela Merkel. E ora siamo in un’Europa a dominio tedesco - quello che il progetto europeo era supposto bloccare. Quello che coloro che c’erano prima di noi pagarono un grosso prezzo di sangue per prevenire. Io non voglio vivere in un’Europa dominata dalla Germania, né lo vogliono i cittadini dell’Europa.
“Ma voi signori avete giocato un ruolo. Perché quando Papandreou si alzò e disse la parola «referendum», lei, signor Rehn, lo labellò come “la rottura di un rapporto di fiducia”, e i suoi amici qui si raccolsero come una muta di iene, accerchiarono Papandreou, e lo fecero rimuovere e rimpiazzare da un governo fantoccio. Che spettacolo assolutamente disgustoso fu.
“Ma non contenti di questo, avete deciso che Berlusconi doveva andarsene. E così è stato rimosso e sostituito da Monti, un ex Commissario Europeo, un socio architetto di questo disastro Euro, e un uomo che non era nemmeno un parlamentare.
“È come in un romanzo di Agatha Christie, dove stiamo tentando di indovinare chi sarà la prossima persona a essere silurata. La differenza è che sappiamo chi sono i cattivi. Voi dovreste essere tutti tenuti responsabili per quanto avete fatto. Voi dovreste essere silurati.
“E devo aggiungere, Mr Van Rompuy: diciotto mesi fa, quando ci incontrammo, mi sono sbagliato su di lei. Dissi che lei sarebbe stato l’assassino tranquillo della democrazia degli stati nazione, ma non più, lei è piuttosto rumoroso su questo, no? Lei, che nessuno ha eletto, è andato in Italia e ha detto: «Questo non è il tempo per elezioni ma il tempo per azioni». Che cosa nel nome di Dio le dà il diritto di dire questo al popolo italiano?”
Era appena una dozzina di giorni dopo che Geithner, il ministro Usa del Tesoro, era stato avvicinato da “alcuni funzionari europei” per far fallire l’Italia - per un americano i commissari e presidenti di Bruxelles, nessuno eletto e tutti nominati, sono di diritto e di fatto funzionari (“Alcuni funzionari europei ci contattarono con una trama per cercare di costringere il premier italiano Berlusconi a cedere il potere…«Nn possiamo avere il suo sangue sulle nostre mani», ho detto (al presidente Obama)”).

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