lunedì 19 maggio 2014

Il conformismo della differenza

L’ennesimo romanzo sulla violenza ai bambini. Ma di un dolorismo politicamente colorato: l’undicenne Eva, fuggita dalla casa affidataria, vittima dell’abbandono, scopre i “padri” gay, uno morto, l’altro privato della patria potestà. Il racconto si prospetta “divertente e drammatico, veloce come un romanzo d’avventura”, ma in realtà è sbrigativo, come un compito svolto, benché Mazzucco si voglia cultrice della materia, e anzi violento. L’omosessualità fa vivere spaventosa: una voluttà di prostituzione senza il distacco e il privilegio libertino, un abbrutimento.
Propagandato per essere stato lettura consigliata in un lice romano, nell’ambito dei programmi governativi contro “le discriminazioni basate sull’orientamento sessuale e sull’identità di genere”, il racconto forse ne risente: il piccolo scandalo che ne è derivato ne falsa la lettura. Ma allora in forma negativa: non solo le pagine incriminate, 126-127 (scritte più in fretta delle altre, con qualche salto sintattico), tutto il racconto appare disinvolto. Volendo normalizzare le differenze, le condanna: nello squallore, la disinvoltura, l’indifferenza - un sospetto per di più facendo insorgere: che fra le tante differenze di genere negate, una si ponga anche nell’omosessualità, tra l’“identità” gay maschile e quella femminile.
Melania G. Mazzucco, Sei come sei, Einaudi, pp. 235 € 17,50 

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