L’ennesimo
romanzo sulla violenza ai bambini. Ma di un dolorismo politicamente colorato: l’undicenne
Eva, fuggita dalla casa affidataria, vittima dell’abbandono, scopre i “padri”
gay, uno morto, l’altro privato della patria potestà. Il racconto si prospetta “divertente
e drammatico, veloce come un romanzo d’avventura”, ma in realtà è sbrigativo,
come un compito svolto, benché Mazzucco si voglia cultrice della materia, e
anzi violento. L’omosessualità fa vivere spaventosa: una voluttà di prostituzione
senza il distacco e il privilegio libertino, un abbrutimento.
Propagandato
per essere stato lettura consigliata in un lice romano, nell’ambito dei
programmi governativi contro “le discriminazioni basate sull’orientamento
sessuale e sull’identità di genere”, il racconto forse ne risente: il piccolo
scandalo che ne è derivato ne falsa la lettura. Ma allora in forma negativa: non
solo le pagine incriminate, 126-127 (scritte più in fretta delle altre, con qualche salto sintattico), tutto il racconto appare disinvolto. Volendo
normalizzare le differenze, le condanna: nello squallore, la disinvoltura, l’indifferenza
- un sospetto per di più facendo insorgere: che fra le tante differenze di
genere negate, una si ponga anche nell’omosessualità, tra l’“identità” gay
maschile e quella femminile.
Melania G. Mazzucco, Sei
come sei, Einaudi, pp. 235 € 17,50
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