Arrivato a Bruxelles e
a Berlino, anche a Parigi, l’inviato o corrispondente subito si esercita alla
credibilità: l’Italia non ha credibilità, etc. Con tre varianti. L’Italia “non
fa le riforme”. L’Italia è corrotta (burocratica, improduttiva, etc.). L’Italia
non è competitiva.
Ma credibilità di che,
se non c’è banca, assicurazione, industria piccola e grande, commercio piccolo
e grande, in Italia che non alletti l’investimento estero. Perfino l’Alitalia.
Solo Grillo se ne accorge? Solo Grillo legge il giornale, l’inviato e il
corrispondente no? E la competitività, le riforme, etc. L’Italia è la
seconda economia manifatturiera della Ue, dietro la Germania. Che però ha un
terzo abbondante di popolazione in più. È quarta al modo, dietro Cina, Usa e Germania, per
“complessità della qualità”, collocandosi con un migliaio di prodotti nei primi
tre posti per saldo commerciale attivo. E ha i criteri di pensionamento più
rigidi. E il mercato del lavoro più flessibile. A tutti gli effetti
decontrattualizzato, perfino nel pubblico impiego.
Non basta sapere una
lingua, evidentemente, per capire le cose - ne sa tre il mago di piazza Colonna, sotto il portico, davanti all’ufficio di Renzi. O la credibilità è “al centro”, ma
non del governo, dei giornali? Che per questo sono sempre meno letti. Si cita una
ricerca del “Financial Tmes” secondo cui l’Italia è il paese che ha meno
investimenti esteri in Europa. Meno della solita Grecia, o del solito
Portogallo, dove il “Financial Times” avrebbe censito investimenti esteri per
200 milioni l’anno scorso. Quanto gli investimenti in Italia di Ikea nel solo
2013? E dov’è questo studio del “FT”, il giornale non ne sa nulla.
La cosiddetta crisi di
credibilità è creazione di media asserviti. Anche a loro insaputa, per
dabbenaggine: 60 dei 170 miliardi di nuovo debito sono andati al finanziamento
delle banche fallite in Spagna e Irlanda, e in Grecia, Portogallo, Cipro. Cioè delle
banche tedesche, francesi e inglesi loro creditrici. Ma questo nessun italiano
lo sa: non dai suoi media, contrariamente al bravo, ottimo, cittadino tedesco,
anche all’inglese. Provincialismo? Non può essere – non usano twitter?
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