Curioso
falso-vero, molto stendhaliano, del conte Robert D’Illiers che lo pubblicò nel
1951 – ma più in questo adattamento italiano della Biblioteca del Vascello
vent'anni fa, di Claudio M. Messina e M. Graziella Carbone: un libro-oggetto in
miniatura, seppure con note almeno dieci volte il breve testo. È un promemoria per un viaggio in
Italia di Romain Colomb, cugino e poi curatore letterario di Stendhal, nel
1828. Un quaderno di 37 piccole pagine in bella copia (l’edizione del Vascello
lo riproduce in facsimile) che qualcuno, forse lo stesso Colomb, ha vergato,
come guida suggerita da Stendhal, minutamente, per il viaggio. Un’ottima guida,
averla oggi aggiornata!
Ha il
garbo, il quadernetto, fra distaccato e curioso, dell’apparentemente distratto
Stendhal, e tutto sempre molto preciso, specie le notizie pratiche. Stendhal
era molto preciso in fatto di godimento di opere d’arte, con orari minimi di
visione per ogni capolavoro, il risvolto pratico della qualità estetica. L’apparato
di note non è da meno. Che consente a D’Illiers, Messina e Carbone di opinare
che sia di mano dello stesso Stendhal. Ma senza danno – Robert D’Illiers è
esistito, anche se il nome sembra un calco proustiano.
Stendhal, Guida ad uso di chi viaggia in
Italia
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