Renzi teme la
disaffezione del Sud. Berlusconi pure. Alfano, che ci puntava, ora è perplesso
– tanto più dopo aver perduto, con Formigoni, l’altro bacino confessionale in
Lombardia. Faranno i meridionali il lungo viaggio al luogo d’origine per votare
un deputato europeo?
Ma non c’è da deprimersi.
Nel 2009 ha votato solo il 43 per cento degli europei. Per l’Italia fu il 66
per cento, ma col trucco di abbinare alle Europee molte elezioni locali, e comunque in calo di quasi sette punti rispetto al 2004 – e fu un voto di
entusiasmo per Berlusconi, che superò il 35 per cento (è il motivo per cui se
lo tengono caro nel Partito Popolare Europeo). In Francia votò il 40 per cento,
in Germania il 43 – in Olanda il 37, in Polonia il 24.
Un calo è quindi inevitabile
per il tipo di elezione – di cui i sondaggi non tengono conto nella
ripartizione percentuale delle indicazioni di voto. Un miracolo sarebbe confermare
la percentuale del 2009, ma sarà difficile. All’ultimo voto, le amministrative
di giugno, che tradizionalmente mobilitano il “territorio”, prese arte solo il
62 per cento dell’elettorato.
Nessun commento:
Posta un commento