Ogni mese un nuovo
record, a marzo il debito è dunque a 2.120 miliardi. E il solito sermone: l’Italia
non fa le riforme. Mentre l’Italia le riforme le ha fatte, e il debito cresce
da tre anni ormai solo per effetto delle “aspettative negative” – la crisi
dello spread – che l’Europa ha imposto a carico dell’Italia. Che ha avuto anche
l’effetto, per tutti gli aspetti deleterio, di bloccare l’economia.ia della
Repubblica, per effetto delle “aspettative negative” imposte dall’Europa.
Il debito pubblico italiano
era a fine 2010 a 1.850 miliardi. Da allora è aumentato di 60 miliardi per finanziare
le banche fallite in Spagna e Irlanda, e in Grecia, Portogallo, Cipro. Cioè le
banche tedesche, francesi e inglesi loro creditrici. E di ben 210 miliardi per
il solo effetto del maggior costo del debito. La spesa pubblica infatti è diminuita, col blocco delle
retribuzioni e del turnover, dei pagamenti ai fornitori, degli investimenti, e
con la riduzione della spesa sanitaria e sociale. Ma il debito è aumentato del
12 per cento. Mentre il mercato del lavoro, l’altra riforma che l’Italia ritarderebbe, è di fatto il più precario della Ue, non da ora, dal 1992, e in tutti i settori, compresa
la Pubblica Amministrazione (scuola, poste, Comuni, Regioni, e anche lo Stato).
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Si discute se ci fu
complotto o meno contro l’Italia nel 2011, ma i numeri sono evidenti. L’Italia
ha subito e subisce la recessione, la più grave della storia della Repubblica,
e ha visto il suo debito aumentare per la crisi indotta dall’Unione Europea. Con
le critiche costanti, quotidiane, di Berlino e Bruxelles, che hanno alimentato
le “aspettative negative “ – anche in Italia.
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