“Le fole più miserabili sono i racconti di fate
inventati dalla demenza francese” (I.Kant, “Annotazioni alle Osservazioni sul
sentimento del bello e del sublime”).
“È un vizio inglese considerare l’impudicizia
un’offesa. Ninon de Lenclos non aveva la minima pretesa all’onore della
castità, e un amante l’avrebbe ferita che si fosse ingannato in materia”
(I.Kant, “Osservazioni sul sentimento del bello e del sublime”, cap. 3).
“Una solitudine profonda è sublime, ma di
un sublime terribile” (ib., cap. 1)..
“Una statura piccola ispira confidenza. Capelli
scuri e occhi neri sono più affini al sublime” (Id., cap. 2).
“Nell’ansietà o nella gioia sembra che il
sentimento abbia la sua sede nel cuore. (Ma) molte passioni, anzi la maggior
parte di esse, esplicano la loro forza sopratutto nel diaframma. L’amore commuove
i visceri”. (I. Kant, “Sogni di un visionario”)
“Quando un vento ipocondriaco rumoreggia
negli intestini, tutto sta nella direzione che prende: se va in giù ne viene un
peto, se sale allora è una visione, o un’ispirazione santa” (id.. Ma è un citazione,
dice Kant, da Samuel Butler, “Hudibras”).
“La donna vuole dominare,
l’uomo vuol essere dominato. Da qui la galanteria della cavalleria antica”
(I.Kant, “Antropologia dal punto di vista pragmatico”, 306).
“L’uomo non cerca di
suscitare nel matrimonio che l’inclinazione della sua donna, mentre la donna cerca quella di tutti gli uomini” (Id., 307).
“Col matrimonio la
donna diventa libera, l’uomo perde la sua libertà” (Antropologia, 310)..
“Gli italiani conversano, come dice
Rousseau, in saloni d’apparato, e dormono in tane da topi” (I.Kant, id., 317 –
Rousseau lo dice nel “Contratto sociale”, III, 8, ma degli spagnoli).
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