“O Franza Spagna purché
se magna”, lo avrebbe detto Guicciardini e non siamo andati oltre? Cinque
secoli, quasi, sprecati, poiché ai due paesi dobbiamo gran parte del peggio che
affligge l’Italia. La storia si trascura ora per non si sa che parentela
mediterranea o latina, resuscitata da Prodi e fatta propria naturalmente da
Renzi. Un’alleanza? Per fare che? Per sfidare la Germania sullo sviluppo invece
che sulla contabilità. Mentre è chiaro a tutti che: 1) non c’è latinità, né
mediterraneità, ogni Paese ha i suoi problemi e i suoi interessi, e lavora in
proprio; 2) l’Italia è alla Germania che è legata, non alla Francia o alla
Spagna – le quali peraltro pensano alla stessa maniera e guardano a Berlino:
Prodi ne ha fatto l’esperienza con la Spagna, col suo amico Aznar, Berlusconi
con la Francia, di cui canta le canzoni, col suo “amico” Sarkozy.
La Germania è per
questo la potenza egemone e il federatore dell’Europa, perché ognuno va in ordine
sparso, e naturalmente nel miglior rapporto possibile con la Germania. E
l’Italia più che altri è legata alla Germania, come mercato ricco e per
l’integrazione produttiva del Nord-Est.
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