sabato 24 maggio 2014

Tutti a Berlino, non c’è fronte latino

“O Franza Spagna purché se magna”, lo avrebbe detto Guicciardini e non siamo andati oltre? Cinque secoli, quasi, sprecati, poiché ai due paesi dobbiamo gran parte del peggio che affligge l’Italia. La storia si trascura ora per non si sa che parentela mediterranea o latina, resuscitata da Prodi e fatta propria naturalmente da Renzi. Un’alleanza? Per fare che? Per sfidare la Germania sullo sviluppo invece che sulla contabilità. Mentre è chiaro a tutti che: 1) non c’è latinità, né mediterraneità, ogni Paese ha i suoi problemi e i suoi interessi, e lavora in proprio; 2) l’Italia è alla Germania che è legata, non alla Francia o alla Spagna – le quali peraltro pensano alla stessa maniera e guardano a Berlino: Prodi ne ha fatto l’esperienza con la Spagna, col suo amico Aznar, Berlusconi con la Francia, di cui canta le canzoni, col suo “amico” Sarkozy.
La Germania è per questo la potenza egemone e il federatore dell’Europa, perché ognuno va in ordine sparso, e naturalmente nel miglior rapporto possibile con la Germania. E l’Italia più che altri è legata alla Germania, come mercato ricco e per l’integrazione produttiva del Nord-Est.

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