La “popolare “ Merkel
al comando dell’eurozona, della Bce e della politica estera europea, il
socialista Schulz al Parlamento. Una duplice accoppiata quasi sicura: l’Europa
è avviata a una diarchia il 25 maggio, tra destra e sinistra, ma a egemonia
tedesca.
La cancelliera non fa
campagna per il suo partito contro i socialisti in Germania – dove peraltro per
le Europee votano in pochi. E non ha mosso una sola obiezione a Padoan e alla
politica della spesa di Renzi, dopo che lo steso Renzi ha portato il Pd nel
Pse, il partito Socialista Europeo. La candidatura di Schulz, non potendo
contare sul voto socialista in Francia, fortemente in ribasso, dipende dal buon
successo di Renzi e del partito Socialdemocratico tedesco.
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