venerdì 27 giugno 2014

Europa all’ombra delle banche ombra

Si chiamano “banche ombra” e l’“Economist” le ha così consacrate nel numero del 10 maggio, ma in realtà sono banche senza i doveri delle banche. Sono finanziarie di varia natura e specializzazione, che però fanno tutto quello che fanno le banche, e molto di più, ma senza dover sottostare alla vigilanza cui sono sottoposte le banche, per il fatto che non raccolgono il risparmio – in realtà lo raccolgono, purché in grande quantità.
Sono fondi d’investimento, hedge fund, fondi monetari, operatori di Borsa, veicoli di bond, venture capital e di derivati, le carte di pagamento mobili, postali, aziendali.. La tipologia è già nutrita, e continuamente si reinventa. Il presidente della Banca d’Inghilterra, Carney, definisce il fenomeno “la più grande minaccia alla stabilità finanziaria mondiale”, per l’attività aggressiva svolta nei paesi emergenti. L’“Economist” le assolve, ricordando che la crisi del 2006-2007 fu opera delle banche vere e proprie, che vendevano il credito come titolo d’investimento. La funzione maggiore delle banche ombra è però il finanziamento a lungo termine, che è quello che consolida le economie: a caro prezzo ma senza alternative, poiché le banche non sanno non essere prudenti.
Più della tipologia è nutrito l’attivo: è superiore al pil delle grandi aree in cui le banche ombra operano, Usa e Ue. E anche in Europa si avvia a superare, sul modello Usa, quello delle banche vere e proprie. La Bundesbank ha calcolato a marzo che l’attivo delle banche ombra è cresciuto tra il 2007 e il 2013 dal 163 al 197 per cento del pil europeo, due volte il pil – mentre in Usa, pur contraendosi lievemente (dal 207 al 195 per cento) resta pur sempre il doppio del pil. Nello stesso periodo, l’attivo delle banche si è ridotto nell’eurozona dal 299 al 288 per cento del pil – mentre è cresciuto, di poco, negli Usa, per effetto dell’intervento pubblico salvabanche del 2007, dall’87 al 91 per cento del pil.
Il Financial Stability Board, l’agenzia di controllo dei mercati finanziari creata per prevenire altre bolle, definisce l’attività bancaria ombra come “credito di istituzioni non bancarie”. E lo valuta in un quarto del sistema finanziario globale. In rapidissima crescita: gli attivi delle banche ombra, che l’Fsb valutava in 71 triliardi di dollari all’inizio del 2013, erano cresciuti in dieci anni di 26 triliardi. In Cina, dove sono una novità crescono del 40 per cento l’anno.   

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