In Crimea
e Ucraina orientale Putin non gioca il vecchio gioco di Stalin, di tenere
l’impero unito tramite le colonie russe trapiantate nei paesi vicini. L’Ucraina
di oggi è nata dalla pace russo-polacca del 1921, con cui la Polonia si annesse
la parte storica occidentale dell’Ucraina, comprendente la Volinia, la Galizia
e parte della pianura Podolica del Dnepr e del Donec, e l’Ucraina la parte
orientale, a predominanza russa e con capitale Kharkov. Per incrementare il
“peso” russofono in Ucraina, Krusciov, ucraino ma staliniano, la incrementerà
nel 1954 con la Crimea.
Sono
questi i territori detti della Nuova Russia, da fine Settecento. Da quando cioè
Catarina la Grande riuscì a riconquistare Kharkov, Donetsk e Odessa, dopo aver
colonizzato le “lande selvagge”, le steppe del mar Nero, e si annesse la
Crimea. Territori che ribattezzò Nuova Russia perché erano russi prima di
diventare cosacchi, con l’apporto di servi russi in fuga e altri sbandati.
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