Il 10 febbraio 1977 Sartre pubblicò su “Le Monde” un appello ai deputati
socialisti contro la legge per l’adozione del Parlamento Europeo, con punti ancora
di attualità, sulle “due Europe”. Con prosa non sua, vergata probabilmente da
qualche burocrate del comitato d’azione di cui nel testo, organizzato dal
partito Comunista francese, con terminologia e argomenti comunque da
Germania-Est, da guerra fredda, tuttavia individuava almeno un paio di punti
deboli. Eccoli:
“Esito della crisi del 1973 e della
guerra economica aperta dagli Usa contro l’Europa e il Giappone, nuovi rapporti
di forza, una nuova divisione del lavoro, provocano il degrado dell’economia,
la crescita della disoccupazione, la decomposizione delle strutture politiche
dell’Inghilterra e dei paesi dell’Europa meridionale”
…………
“L’Europa che ci presentano Carter, Schmidt, Giscard e Andreotti è senza rapporto
alcuno con l’internazionalismo proletario, senza rapporto con l’Europa dei
lavoratori di cui sogna da un secolo il
movimento operaio occidentale. Nelle intenzioni dei suoi promotori, si tratta,
al contrario, nella dinamica attuale delle forze di classe, di costruire
un’Europa del capitale, che sarà necessariamente dominata dalla società
multinazionali germano-americane. Un esame delle forze in presenza mostra che
l’Assemblea europea eletta in tale contesto servirà soltanto da strumento
istituzionale a questo dominio.
………………………
“Un appello è stato lanciato recentemente «per un comitato d’azione contro
l’Europa germano-americana e l’elezione di un Parlamento al suo servizio». Che
dice questo appello? Dice che l’inflazione, la disoccupazione, il degrado
monetario, la recessione non saranno risolti dai piani d’austerità lanciati dai
governi dell’Europa del Sud, perché risultano necessariamente dal nuovo ordine
internazionale imposto all’Europa dagli Stati Uniti e dai loro alleati della
Repubblica federale tedesca.
…………………………
“L’Europa diventa una nuova America Latina. Mentre la Germania dell’Ovest è
divenuta la prima potenza economica militare e politica dell’Europa, le
borghesia dell’Europa del Sud si dibattono, o scivolano, in difficoltà
inestricabili. È probabile che esse preferiranno sottomettersi senza condizioni
alla «leadership» germano-americana”.
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