Si minaccino sanzioni
per non saper che fare. Si decidono anche, ma sono come le “grida” di Manzoni,
senza effetto. O se un effetto c’è, possiamo testimoniare di persona avendo
vissuto il primo di questi embarghi, quello imposto dagli Usa all’Iran nel
1980, insieme con la guerra di Saddam Hussein, è di favorire le aree grigie
dell’economia. Niente mancò a Teheran dopo le sanzioni nel 1979, anzi ci furono più
prodotti, di nuovi fornitori, solo un po’ più cari. Il tutto a beneficio di
un’economia totalmente in nero, dal lato dei fornitori che degli importatori.
La lunga storia di Cuba, vicino quasi terrestre degli Usa, ne è dimostrazione
ormai storica - non si ricordano, chi le ricorda, quanti paesi sono allo stato oggetto di sanzoni..Le supermulte americane
a Abn Amro (Iran), 2005, e ora a Bnp Paribas (Sudan),sono pretestuose, aver
fatto affari in dollari, e una sorta di tangente: la banche devono pagare per
poter fare affari negli Usa.
Nel caso dell’Ucraina
le sanzioni potrebbero non essere indifferenti. Ma solo nel senso di acuire lo
sciovinismo russo, in patria e nella stessa Ucraina. E creare problemi seri agli europei, essendo un caso palese di “armiamoci e partite”, sfrontato perfino.
Richieste da Obama all’Europa, imposte anzi, non avendo come Stati Uniti nulla
da perdere. Si veda il caso ridicolo di Cameron, il premier britannico, che fa
il falco mentre presiede alla più grossa accumulazione russa di fortune in
Europa, da Rosneft a Abrahamovic.
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