domenica 1 giugno 2014

Sarà Londra a salvare la Ue

Sarà Cameron a salvare la Ue? È tutto dire, un euroscettico. Ma è l’unico, fra i capi di governo, che mostri di avere capito il voto di domenica. Dopo Renzi, ma per ragioni opposte, più in linea con l’insoddisfazione che il voto ha espresso, in tre dei maggiori paesi dell’Unione, Gran Bretagna, Francia e Italia (Grillo più Lega), e in altri minori.
Si capisce l’insoddisfazione di Renzi alla direzione del Pd, di ritorno dal primo vertice a Bruxelles dopo il voto. L’Unione va avanti come se nulla fosse avvenuto, con i soliti Juncker, contro cui Cameron ora minaccia un referendum, Van Rompuy e altri piccoli burocrati, se scegliere l’uno o l’altro. Per non fare del ersto niente, se non quello che detta Berlino.
La prima notizia stamani è che Bruxelles forse già domani, che in Italia è la festa della Repubblica, chiederà un taglio. Di quattro miliardi, forse cinque, non si sa, ma una Ue impersonale solo in una certa ottica si può ancora concepire. Mentre continua l’indifferenza verso l’immigrazione, il fatto epocale di questa fase storica dell’Europa. Merkel ne parla giusto in chiave sciovinista: “La Germania ne accoglie più dell’Italia”. È come Renzi ha detto ai suoi sul volo da Bruxelles: sembrerebbe tutto irreale se non fosse vero. 

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