Se Renzi voleva rifare Ballarò, non bastava la Serracchiani, che se ne intende?
Non faceva un bel
vedere Matteo Renzi, e quel che è peggio forse non se n’è nemmeno accorto, nell’incontro
in diretta con Di Maio. Già un incontro in diretta, una sfida. Poi con un sottoposto di
Grillo: il presidente del consiglio, presidente pro tempore dell’Unione
Europea, che tratta con un giovanottino senza nessuna credenziale. Il quale
peraltro è stato mandato perché è “uno che si presenta bene”, lo stile Ballarò,
ma migliore attore di Renzi, che è sembrato la caricatura del toscano facondo.
Forse Renzi non se ne
vuol perdere una? È lo stesso virus della facondia.
Un errore, o un segno
caratteriale? Quel che è certo è che Renzi è sceso di molti gradini nell’attendibilità.
Anche perché è, era, ancora da dimostrare che Grillo questa volta farà sul
serio. E ha messo a rischio l’unica riforma istituzionale che aveva sicura,
quella elettorale.
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