Usa
a Messina da quattro mesi il “pane pagato”: quattro forni, per iniziativa della
Invisibili onlus, mettono a disposizione il pane gratuitamente per chi non può
pagarlo. L’iniziativa è stata ripetuta a Lecce, Siracusa, Trapani, Sassari,
Ozieri. Ma fa notizia sull’informazione nazionale solo ora che alcuni studenti
di Padova l’hanno adottata.
Dei
tredici studenti di Padova sappiamo tutto: seguono il corso di Psicologia
comunitaria del professor Augusto Vieno, hanno il benestare del Centro
universitario (che sarà?), il patrocinio del Comune, e un finanziamento di
mille euro da parte di una cooperativa “Raggio verde”. Con cui pagano i fornai
per il “pane pagato”.
A
Monaco la più ricca del principato è stata uccisa dal genero, un polacco.
Subito si era detto che la cosa puzzava di ‘ndrangheta, e che non poteva essere
altrimenti. Ma neanche i killer assoldati dal genero erano calabresi: tutti
dell’Est.
E
se a indagare fossero stati gli italiani, invece che i francesi? Ha fatto bene
Cavour a cedere Nizza.
Però,
una volta accertati i fatti, la cosa è caduta d’interesse: la ‘ndrangheta dei
brutti, sporchi e cattivi ha tanto glamour?
C’è
in Montaigne la prosochì di Plutarco,
l’attenzione, la Sorge di Heidegger,
la cura. C’è tuttora nei dialetti grecanici. C’era un paio di generazioni fa in
molti paesi calabresi latinizzati tardi, nel Cinque-Seicento.
C’è
in Montaigne, non vilipeso, anche l’amor
fati. Come sostrato di un’altra
psicologia, latina o meglio classica, prima che “meridionale”- cioè “araba”. Una
psicologia del meridionale un po’ meno da caserma, che riporta alla
consapevolezza e alla tolleranza, all’accettazione del male, non all’arrendevolezza.
“Le
famiglie meridionali hanno una strana e univoca meccanica quando accade
qualcosa di male”, nota Francesco Piccolo in “Allegro occidentale” (p.94): “Si
pensa al male in sé, certo; ma subito,quasi contemporaneamente, la
preoccupazione che affianca il male e a volte lo sorpassa è: se dobbiamo dirlo
e a chi dobbiamo dirlo”. Partecipare la cosa – anche perché non parteciparla,
senza un motivo valido, è escludere la persone.
C’è
un che di simbiotico nelle vite al Sud. È il (un) suo limite?
“Danno allo scritto” dell’esame di maturità
Quasimodo e Deledda. Due che, per essere meridionali, i programmi del ministero
avevano escluso nel 2010. Perché i ragazzi pensino e dicano che sono
intrattabili?
Artefice dell’esclusione dei “scrittori
meridionali” dai programmi era stata nel 2010 una Commissione molto lombarda della
ministra lombarda Gelmini.La quale, per avere l’abilitazione all’esercizio della
professione di avvocato, era dovuta scendere da Brescia a Reggio Calabria. Chi
è causa del suo male…
Il Nord che viene dal Nord
C’è un Nord che viene dal Sud, serio,
preciso, perfino amabile, e un Nord che viene dal Nord, terrifico. Che tale
s’immagina e si vuole: superiore, duro.
Anche la libertà vi è infetta, la
libertà del Nord. Compresa la tolleranza. Che all’atto è la separazione, a
Venezia detta ghetto, in Africa apartheid, al Sud che lì è Nord: ogni
nazione, religione, tribù vive accanto e non con le altre.
La Finlandia proibì una volta il vino
per levare ai celebranti cattolici, che in tutto erano due, il vino da messa. Il
divieto non andò a effetto perché l’illiberale zar di Russia lo bloccò.
La rilevanza del vino negli scambi fu
scoperta nel ‘33 da Pirenne, acuto storico nordico. Benché costituisse
l’esempio cardine della teoria dello scambio di Ricardo dal 1815, e fosse un
grande mercato già nell’impero romano. C’è sempre un nuovo inizio.
Rosy
Mauro aveva l’amante
L’incriminazione, tardiva, sofferta,
della famiglia Bossi getta una piccola luce, un’altra, sul modo milanese di
fare giustizia e informazione. Lo scandalo si tentò di scaricarlo su Rosy
Mauro. Che era l’unica che non c’entrava nulla con la colossale truffa, ma per
via del colorito e del nome si poteva pensare meridionale. Fu così che a molti
giornali fu rifilata dagli inquirenti, e molti giornalisti se ne fecero una
carriera, la storia che l’allora vice-presidente della Camera aveva l’amante.
Non un compagno, da persona singola, no: l’amante. Che è vezzo sbirresco, ma a
certo giornalismo piace.
Un
amante aveva Rosy Mauro, naturalmente, che si pagava: un maantenuto – le
zie non si sarebbero altrimenti scandalizzate. Anzi, se lo pagava con i soldi
che rubava allo Stato.
Leggere le confidenze nei giornali
dell’epoca è triste ma è divertente. È facile trovarle in rete. Ne segnaliamo
due. Quello della “Stampa” perché Calabresi questa volta non dica che non c’era
(o i Calabresi non chiedono mai scusa?):
E quello di “Libero”, dello stesso
schieramento politico della Mauro, ma ben milanese:
Bisogna
solo saperlo, non c’è da farsene un cruccio. Si può anche dire che a Rosy Mauro
ben le sta. Una nata e cresciuta nel Salento, di cui eredita le bellezze, che è
leghista dei più duri. Nemmeno pentita
Le capre di
Oliena
Un
grave scandalo denuncia Gian Antonio Stella su “Sette” venerdì, quella di
cinque capre in Sardegna. Capre di ferro. Commissionate da un antico assessore
al Turismo a un suo concittadino di Oliena. Salvatore Sanna. Un artigiano
specialista, dice Stella bene informato, in “serramenti e infissi in legno”.
Costo totale della commessa, dice e ripete il columnist con stupita esecrazione, 9.638 a capra, 48.190 in totale.
Iva compresa (decimila). Non milioni di euro, come all’Expo di Stella, no, euro.
Non solo, aggiunge il columnist inflessibile:
chi le ha viste? Cosa, le capre, le banconote?.
Forse
le capre non sono state realizzate e dunque non sono state pagate. Ma che scandalo.
“Non è forse in piccoli rivoli come questi che sono stati sprecati negli anni
fiumi di denaro”, Stella-“Sette” concludono pensosi. Fiumi? In quanti anni?
Non
sarà il problema del Sud che li spreca “negli anni”, invece che in uno, per
esempio il 2015?
La
Madonna al Sud
Il culto della Madonna fu sostituito a
quello dei santi meridionali dopo il Mille. Diffusamente, mentre prima era
inesistente. Recuperando tradizioni e sensibilità, di una popolazione che
fortemente sentiva i culti femminili, quello della Dea Madre Demetra, legato
alla fertilità e alla rinascita, e quello di Afrodite-Venere.
Fu una penetrazione “strategica”, per la
latinizzazione delle aree ancora grecaniche, in sostituzione dei santi
bizantini (i santi meridionali erano soprattutto “ortodossi”), di cui solo un
paio rimangono.
Veicolo del culto mariano – come della
più generale latininizzazione, del Salento, della Calabria e della Sicilia -
furono incongruamente i Normanni. Tribù essenzialmente di guerrieri.
leuzzi@antiit.eu
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