Non un genio, si direbbe questo
amministratore, e invece è l’unico che non si contesta. Carlo Fuortes, manager
a Roma di tutta la cultura che sia gestibile, per conto del partito
Democratico, non ammette l’errore e anzi attribuisce il fallimento ai
dipendenti fannulloni, e soprattutto alla Cgil. Non è l’unica stranezza di
questa crisi.
Il sindaco Marino, che ha voluto
l’Opera per lo spoil system, per
motivi politici, e all’Opera ci ha messo Fuortes, è un fan del fallimento: “È la soluzione migliore”, dice. Da non credere
ma lo dice.
La terza stranezza, non minore, è
l’accanimento della stampa romana che conta, il “Messaggero” e le cronache
romane del “Corriere della sera” e di “Repubblica”, contro l’Opera e a favore
della gestione fallimentare. Se è solo
per conformismo politico, allora questo è grave. Ed è il conformismo dei
giornalisti o dei padroni dei giornali?
Nessun commento:
Posta un commento