Opera palpitante, da affanno, sul
Buon Tedesco e l’“astuzia nordica”. Di autore tedesco rispettato, anche allora
benché ebreo, e amato, a mezzo secolo dalla morte ha tutti i suoi libri in
circolazione. A fine 1932, primi del 1933 tutto si sapeva: le prepotenze, le
violenze, gli assassinii, i campi do concentramento – c’è già Dachau, con 42
altri campi. Fino allo sterminio, il concetto se non la cosa. Intorno
all’interrogativo: com’è possibile in Germania, cosa fa, cosa pensa il Buon
Tedesco? Ma per questo ancora più terribile.
Una lettura opprimente Di dettagli precisi, ribaditi, e semplici.
Delle varie forme “naturali” che il destino prende nelle catastrofi. Si legge
con angoscia. Che tutto fosse detto di Hitler, prima che avvenisse, senza
enfasi, senza pregiudizi, una rassegna perfino disincantata, perché le cose
erano manifeste – i fanatici e i profittatori, i deboli, i cinici - senza
spazio per l’ipocrisia. Che è venuta, purtroppo, con la sconfitta: non si
sapeva. Allora sì, si sapeva, tutti sapevano: “l’astuzia nordica” vi è
ricorrente, l’ipocrisia. Che tutto riduceva alla “propaganda ebraica”. E veniva
creduto, questo è il veleno del libro.
Un’altra epoca, un altro mondo. La
Germania oggi lo legge. Questo “Oppermann” così come tutto Feuchtwanger, autore
rispettato. E tuttavia si direbbe senza effetto, in tema cioè ancora col libro.
Soprattutto pesa, alla lettura oggi (la traduzione – impossibile nel 1934 ad
Arnoldo Mondadori, Ciano non se ne volle garante - fece una fugace apparizione
nel 1946, subito rimossa dal recupero della Germania sul fronte antisovietico)
l’insopportabile vocazione tutoriale che il tedesco si assume, ogni tedesco,
anche il macellaio. L’astuzia nordica e il buon tedesco sono tra noi anche
senza i “nazionalisti” – i nazisti qui sono nazionalisti
Queste marchiature sono dunque
indelebili? Se alla quarta generazione dopo la sconfitta sono più vive che mai,
antilatina, antislava, e al fondo antisemita,ora che la cosmopolita Repubblica
di Bonn, la Germania occidentale da Amburgo a Colonia e Monaco, è ritornata continentale e arcigna. Anche
demograficamente, i milioni di prussiani e sassoni sommandosi alle famiglie all.rgate
dei profughi revanscisti del 1945.
Lion Feuchtwanger, I fratelli Oppermann, Skira, pp. 349 €
19
Nessun commento:
Posta un commento