sabato 19 luglio 2014

Il giudice allegro

Messaggio rassicurante postato ieri mattina dal vicecapo dei gip di Milano, il dottor Claudio Castelli: “La Procura, con problemi e difficoltà, funziona e cerca di assicurare quell’eguaglianza dei cittadini davanti alla legge che è la nostra costante funzione. A volte dico scherzosamente che davanti a noi passa ed è passata la storia (spesso criminale) d’Italia. Ed in effetti abbiamo processato dal presidente del consiglio al presidente della Regione, dalla ‘ndrangheta alla mafia, dalle scalate bancarie ai reati tributari”.
Una disinvolta triplice assunzione di responsabilità. Il giudice fa una irrituale difesa di ufficio della Procura prima dell’assoluzione di Berlusconi, quindi ne conosceva già l’esito. Confonde il suo ruolo, di giudice giudicante, con quello dei Procuratori, i giudici inquirenti. Cosa di cui nessuno dubita, ma la legge non lo ammette. Uno su tre degli inquisiti (e condannati con la gogna mediatica) dalla sua Procura, e da lui rinviato a giudizio, è stato assolto al primo dibattimento.
Una “assunzione di responsabilità” se ci fosse una legge. Castelli invece – ma non solo lui – può fare il giudice allegro.

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