L’Europa, che solo venticinque anni
fa era mezza sovietica, nel senso proprio della parola, ora lo è per intero, seppure
in senso figurato. Naturalmente con
aggiornamenti, specie alla civiltà dell’informazione – che nella famosa
analisi politica di Angela Merkel, l’unica che di lei si ricordi, fu quella che
fece crollare il comunismo, civiltà della manifattura. Con telecamere a schiera,
quindi, microfoni, talk show, battute, tweets. E col visagiste invece dell’imbalsamatore. Per il resto uguale: muta,
occhiuta, segreta.
Manca Angela Merkel nel post
“Europa sovietica” di mercoledì l’altro (http://www.antiit.com/2014/07/europa-sovietica.html).
Perché entry voluminosa, per il
rapido repertorio? Ma ne è la materializzazione. Storica: la “ragazza dell’Est”
è arrivata all’Ovest che aveva 34 anni. Fisica: impenetrabile. E tecnica, o
politica: fredda e radicale.
Si veda quest’ultimo punto. Angela
Merkel semplicemente governa. Senza proclami e senza patemi, senza neanche
campagne elettorale, semplicemente c’è. È di destra ma è anche di sinistra:
niente ideologie, il sistema è di potere. Ha cambiato tutta la Nomenklatura, dalla
presidenza della Repubblica al Bundestag, alla Bundesbank, alla Corte costituzionale,
e ora da ultimo a Bruxelles, doveva aveva schiavi convertiti e li ha sostituiti
con i professi. L’informazione molteplice e sollecita avocando uniforme, mai
una faglia – una sorta di eco della stampa. Una che non c’è ma c’è, eccome.
Senza bisogno di proclami, grigia e inattaccabile - grigia con un tank stealth, se ce ne fosse uno, un carro
armato invisibile.
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