martedì 22 luglio 2014

La filosofia nel pollaio

Un piccolo capolavoro di umorismo esistenziale, la chiave propria di Malerba sotto la vena surreale, che Jean Talon e Cavazzoni ripescano. Portando i 131 apologhi della raccolta iniziale, Einaudi 1980, pubblicati da Calvino, a 155, on aggiunte trovate tra le carte dello scrittore: allegorie di vita quotidiana, nel pollaio e nell’aia, semplificati al modo zen, e franchi. Con prodigiosi aggiornamenti. C’è la gallina che soffre di gelosia, e quella di Waterloo, che al modo del celebrato Fabrizio Del Dongo, fu a Waterloo e non se ne accorse. Con la gallina filosofa esistenziale - “«Per diventare filosofa», diceva, «non importa pensare a qualcosa, basta pensare anche a niente»”.Ma c’è già la gallina del Nord, quella bio o ecocompatibile, e quella della realtà virtuale – questa già a una prima riedizione vent’anni fa.
Una è perfino di attualità: “Una gallina che si sentiva molto europea volle essere tradotta  in tedesco”. Con una sola cattiva, forse, della vecchia, non pacifica, casa Einaudi: “Una gallina di nome Natalia aveva deciso di scrivere un romanzo”, e siccome ne era incapace “scrisse invece i suoi ricordi di infanzia ed ebbe molto successo tra le oche”.
Luigi Malerba, Le galline pensierose, Quodlibet, pp. 87 € 12

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