Straordinario non evento dopo la
straordinaria partita Brasile-Germania. Un partita epocale, si è potuto
leggere, ma niente di più. Mentre è drammatica, grottesca, tragica, comica,
l’Evento per eccellenza della storia del calcio. Nel paese che più di tutti al
calcio si lega, e l’evento stesso ha organizzato, pagandolo a caro prezzo.
Il giorno dopo si poteva pensare
che la sorpresa fosse stata eccessiva per poterla registrare, tanto più per l’ora
tarda. Oggi è solo insipienza. Sulla partita, sui protagonisti, sul Brasile,
sui tifosi brasiliani, sui politici brasiliani niente che sia qualcosa più di
niente. Le solite facce per il terzo giorno, fornite dalla Rai - come quelle
della processione di Tresilico fornite dai Carabinieri. Su cui fiumi di parole
inutili si ricamano. E spiegazioni in forma d’interrogativo: come è potuto
accadere?
Riflessi lenti, per una sorpresa
eccessiva? No, è la straordinaria ignoranza del mondo esterno che l’Italia sperimenta.
Che si potrebbe pensare mancanza di curiosità dell’Italia stessa, degli
italiani, dei lettori. I giornalisti non sono italiani anche loro? Se non che
si capisce che nessuno legga più i giornali, giusto quelli, sempre meno, che ne
hanno il vizio. Se non ci trovano che pigrizia, sciatteria, inutilità.
Non che l’Italia abbia mai saputo
molto del mondo. A fronte, per dire, della Francia, o della Germania, o della
Gran Bretagna. Ma ora l’ignoranza è specialmente acuta. Acuita dal
declassamento della specialità più nobile del giornalismo, quella dell’inviato
speciale. Che doveva sapere un paio di lingue, avere letto un paio di libri di
storia, e sapersi procurare buone entrature nei paesi di cui andava a scrivere.
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