giovedì 10 luglio 2014

Non è successo niente, è il Brasile

Straordinario non evento dopo la straordinaria partita Brasile-Germania. Un partita epocale, si è potuto leggere, ma niente di più. Mentre è drammatica, grottesca, tragica, comica, l’Evento per eccellenza della storia del calcio. Nel paese che più di tutti al calcio si lega, e l’evento stesso ha organizzato, pagandolo a caro prezzo.
Il giorno dopo si poteva pensare che la sorpresa fosse stata eccessiva per poterla registrare, tanto più per l’ora tarda. Oggi è solo insipienza. Sulla partita, sui protagonisti, sul Brasile, sui tifosi brasiliani, sui politici brasiliani niente che sia qualcosa più di niente. Le solite facce per il terzo giorno, fornite dalla Rai - come quelle della processione di Tresilico fornite dai Carabinieri. Su cui fiumi di parole inutili si ricamano. E spiegazioni in forma d’interrogativo: come è potuto accadere?
Riflessi lenti, per una sorpresa eccessiva? No, è la straordinaria ignoranza del mondo esterno che l’Italia sperimenta. Che si potrebbe pensare mancanza di curiosità dell’Italia stessa, degli italiani, dei lettori. I giornalisti non sono italiani anche loro? Se non che si capisce che nessuno legga più i giornali, giusto quelli, sempre meno, che ne hanno il vizio. Se non ci trovano che pigrizia, sciatteria, inutilità.

Non che l’Italia abbia mai saputo molto del mondo. A fronte, per dire, della Francia, o della Germania, o della Gran Bretagna. Ma ora l’ignoranza è specialmente acuta. Acuita dal declassamento della specialità più nobile del giornalismo, quella dell’inviato speciale. Che doveva sapere un paio di lingue, avere letto un paio di libri di storia, e sapersi procurare buone entrature nei paesi di cui andava a scrivere. 

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