Una parodia del “Convito” di
Platone, con la perorazione dell’amore socratico, dell’improsatura. A titolo di
sfottò forse, non pruriginoso – l’amore dei filosofi si vede che è triste,
anche quello gaudente. È un “libretto di Carnevale”, 1641. Rocco è filosofo
della scuola aristotelica padovana nel primo Seicento, il cui nome si ricorda
per questo libello – e per aver denunciato l’antiaristotelismo di Galileo.
Antonio Rocco, L’Alcibiade fanciullo a scola
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