Come per Simone
Weil, “La rivelazione greca”, si può dire questa corposa raccolta di saggi, che
si ripubblica dopo un quarto di secolo, tonificante per la sua inattualità. I
brani antologici intitolati “Il romanzo dell’antichità”, una buona metà della
raccolta, sono il filo conduttore dell’opera di Kerényi, letterato più che
pensatore, specialista dell’ellenismo, nel cui ambito si sviluppò la forma
romanzo che lui analizza. Un saggio, “Ippocrate, il medico divino”, ne presenta
i luoghi di culto e ne segna l’evoluzione, derivandone il mito e le funzioni da
Apollo e Dioniso.
Il saggio del titolo, “Rapporto col divino”, è
quello che lo rende inattuale. Il contatto dell’uomo col divino Kerényi trova
costante nella storia, e profetizza immortale, a dispetto di qualsiasi
secolarizzazione.
Karl
Kerényi, Rapporto con il divino e altri
saggi, ill., originale con trad., Bompiani, pp. 712 € 35
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