giovedì 14 agosto 2014

La recessione potrebbe salvarci

Stanno tutti bene fuori dell’euro: ci sarà un motivo? Non è un indovinello, è un fatto: l’Europa vive un’assurda stagione, all’ombra della Bundesbank, ingombrante, incapace, dei burocrati suoi famigli a Bruxelles – quelli di Juncker forse peggio di quelli di Barroso – e della Bce di Draghi, l’uomo di Angela Merkel. Quelli della “riforme”, per intendersi, che nessuno sa cosa siano, mentre l’Europa affonda, per effetto delle “riforme” già fatte.
I corrispondenti da Bruxelles, famigli di famigli, ripetono la solfa che la crisi è l’effetto delle “riforme” non fatte. Della Grecia, del Portogallo, dell’Italia. I servi non necessariamente sanno di che parlano. Ma ormai tutti sanno, da tempo, che non è così. La Grecia che condiziona la Fortezza Europa, la principale area economica del mondo? O il Portogallo, o anche l’Italia. Mentre tutti vedono che più “riformata” di come è all’Europa non resta che il suicidio, ridursi a Taiwan, o a Soweto, le riserve del lavoro.
Renzi avrebbe dovuto agganciare la Merkel socialdemocratizzata. Non c’è riuscito, né con la Merkel né con il suo partito. Non era facile, anche per l’implosione del partito in Francia con l’inetta presidenza Hollande. Ora non resta che la recessione per tutti. Non c’è altro, per disfarsi dei Draghi e dei Weidmann, per svegliare i  socialisti, per disfarsi della non limpida opinione pubblica che si impone all’Italia: il bisogno potrebbe essere un buon consigliere.

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