venerdì 22 agosto 2014

Le teste mozzate moltiplicano l'islam

Le decapitazioni in rete, ora come ai tempi eroici di Al Jazira, la televisione del sultano, si presuppongono un atto di guerra. Di dissuasione nei confronti dei nemici, più spesso gli Usa. No: servono a incrementare l’entusiasmo e il volontariato tra  fedeli. E alimentano il proselitismo: mai tante conversioni all’islam come in questi anni di terrorismo.
Gli Usa, o la Gran Bretagna quando sarà, non possono che rispondere con le bombe, anche se non ne avevano voglia: lo “spettacolo” impone una reazione, non la dissuade. Senza dire dei palestinesi e di Gaza, che la decapitazione ha fatto sparire dalle cronache e ogni possibile trattativa di pace.
Ogni eccesso di crudeltà islamica viene magnificato come un caso di superiore arte della comunicazione. Questo è indimostrato – se alimenta il proselitismo, provoca la reazione. Ma è indice della cultura del millennio: solo l’eccesso ha una funzione.


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