mercoledì 27 agosto 2014

Quant'è mafioso lo Stato

Finalmente sappiamo perché Riina si confessa. Perché vuole incastrare lo Stato nel processo Stato-mafia. Il boia di Corleone girovaga nei ricordi, ma mettendo dei paletti: quello fondamentale è ora Andreotti.
Tutto concorre. Che Riina operi d’accodo col Procuratore di Palermo Di Matteo è da farsa. Ma è quello che avviene: che un processo si basi sulle accuse di supermafiosi, Ciancmino, Riina, per giunta nemmeno “pentiti”.
L’autore di una diecina di stragi parla davanti a un microfono, che la registrazione venga bene, nel carcere milanese di Opera. Sta al 41 bis, ma parla in compagnia, sempre. Qualora la registrazione non venisse bene, che ci siano delle orecchi pronte a testimoniare.
Nella condanna per mafia dell’ex presidente della Regione Sicilia, Lombardo, si dice che l’intermediario era Mario Ciancio Sanfilippo. Giornalista. Editore. Amico e socio sostenitore di Carlo Caracciolo e Scalfari a “la Repubblica” quando tentavano di resistere a De Benedetti. Non c’è più religione?
Quando tutto è mafia, non lo è solo lo Stato. Anche i giudici, quindi? La logica è quella. Anche i Carabinieri? Perché no, anche loro sono lo Stato. Lo Stato, non ci si pensa, ma è la cupola per eccellenza. 

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